Ti fermavi lì, immobile, impassibile, a guardare un punto
lontano al di là delle rive del lago, fra i fitti boschi e le montagne.
I tanti pensieri ti accompagnavano, nostalgici ricordi di
ieri, in quel tempo lontano in cui tutto ti era possibile, nulla ti era
vietato.
E ti ricordo così, immobile, a ricordare del tuo trascorso,
con un dolce sorriso sulle labbra.
Fu allora che capii, caro nonno, che eri soddisfatto di aver
vissuto e sebbene non lo hai mai saputo, io ti spiavo in segreto, cogliendo
l’insegnamento del grande uomo che sei stato, poiché la vecchiaia, per non
essere come la morte sintomo di paura, deve avere una base di credo assai
ramificata all’interno della propria anima. E io ti vedo, ora da adulto ti
credo, quando con gli occhi fieri mi dicesti, che al mondo esistono valori
importanti “rispetta quelli e vivrai sempre sereno”.